L’Europa punta da sempre sulla prevenzione e sulla corretta gestione degli imballaggi una volta diventati rifiuti, basandosi su due principi chiave: la precauzione e l’azione preventiva.
Mira ad ottenere, così, una corretta gestione dei rifiuti per raggiungere l’ambizioso obiettivo del riciclo di almeno il 55% dei rifiuti urbani e del 65% dei rifiuti di imballaggi entro il 2025.
Prevenzione e gestione dei rifiuti sono, infatti, fortemente interconnesse e l’una non può prescindere dall’altra.
Per questo motivo nel 2018 è stata adottata la Direttiva (UE) 2018/851 in materia di rifiuti e l’Italia ha recepito 2 delle 4 Direttive a settembre 2020 con l’approvazione del D.lgs. 116/2020.
Diventa obbligatorio riportare su ogni parte separabile di un imballaggio:
L’Italia ha recepito la Direttiva in modo differente rispetto agli altri Stati membri dell’UE, obbligando a riportare in etichetta informazioni ambientali “per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio degli imballaggi, nonché per dare una corretta informazione ai consumatori sulla destinazione finale degli imballaggi”.
Questa disposizione è stata fin da subito oggetto di vari dubbi da parte delle aziende produttrici e utilizzatrici che si trovano a dover adeguare i loro imballaggi entro il 31 dicembre 2021 (indicazione di composizione già in essere, indicazione di smaltimento entro 31 dicembre 2021), correndo il rischio, in caso contrario, di pesanti sanzioni.
La nuova etichettatura ambientale (che può anche basarsi su un QR Code stampato sull’imballaggio di un prodotto) impone per le aziende che si occupano di B2C (Business to Consumer) di segnalare:
Per le aziende che si occupano di B2B (Business to Business) invece, c’è l’obbligo di riportare solo il TIPO d’IMBALLAGGIO e la CODIFICA senza specificare la destinazione finale.
Per chiarire i vari dubbi causati dalle tempistiche e dalle modalità con cui la Direttiva è stata recepita dal Governo, CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) ha deciso, in collaborazione con Istituto Italiano Imballaggio, UNI, Confindustria e FederDistribuzione, di sviluppare delle linee guida in materia di etichettatura ambientale, avviando il PROGETTO RICICLO, e mettendo in campo diversi strumenti per poter aiutare le imprese:
Noi di COMPAC per supportare al meglio il nostro mercato di riferimento, abbiamo deciso di identificare i nostri imballaggi prodotti non solo per la composizione dei materiali ma anche per la raccolta, affiancando i consumatori ed aiutandoli nelle scelte di smaltimento.
Infatti, stiamo lavorando per offrire sempre più informazioni dettagliate riguardo la rintracciabilità e la configurazione delle nostre confezioni costituite da contenitori, bobine film e coperchi. Ogni prodotto ha un impatto diverso sull’ambiente, e l’obiettivo è gestirlo in maniera sostenibile dalla progettazione fino al fine vita.