Il 5 Giugno 2019 è stata approvata dal Parlamento Europeo e del Consiglio la Direttiva (UE) 2019/904:
questa Direttiva, nota come Direttiva SUP (Single Use Plastics), ha l’obiettivo di promuovere la sostenibilità e disincentivare l’utilizzo di prodotti monouso in plastica, per tutti quei prodotti per i quali esistono alternative in commercio.
Per far ciò si avvarrà di:
La “SUP” dovrà essere recepita da tutti gli Stati Membri della Comunità Europea entro il 3 Luglio 2021: in Italia il 21 Aprile il Senato ha approvato in via definitiva la legge di delegazione per il recepimento della Direttiva SUP, apportandole però diverse modifiche.
Prima di elencare quali prodotti rientrano nella Direttiva occorre però fare chiarezza su cosa si intende con il concetto di «prodotto di plastica monouso».
Infatti, in accordo con la Direttiva, rientrano in questa definizione: “i prodotti fatti di plastica in tutto o in parte, non concepiti, progettati o immessi sul mercato per compiere più spostamenti o rotazioni durante la loro vita essendo rinviati a un produttore per la ricarica o riutilizzato per lo stesso scopo per il quale è stato concepito”.
Quindi, in poche parole, parliamo di tutti quei prodotti di primo utilizzo che sono destinati a consumo immediato da parte del consumatore e che quindi non subiscono preparazioni successive (come cottura, riscaldamento e/o refrigerazione), che non sono nuovamente soggetti a trasporto e che non vengono riutilizzati con uguale scopo dopo essere tornati al produttore.
Possiamo allora vedere nel dettaglio quali prodotti in plastica rientrano nella lista di articoli che saranno oggetto alla riduzione del consumo (di cui all’art.4 della Direttiva ed esplicitati nell’allegato A) e alla restrizione all’immissione sul mercato (di cui all’art.5 della Direttiva ed esplicitati nell’allegato B):
La legge di recepimento della Direttiva in Italia comporta in materia di prodotti compostabili un’importante novità: l’Italia ha infatti deciso di aprirsi verso l’utilizzo di articoli monouso in plastica compostabile certificata conforme allo standard EU UNI EN 13432 e con percentuali crescenti di materia prima rinnovabile se non soggetti a modifiche chimiche. Ciò è possibile nel momento in cui ci sia l’impossibilità di avere alternative riutilizzabili ai prodotti in plastica oggetto di restrizioni.
Per l’Unione Europea le bioplastiche compostabili sono invece strettamente paragonabili alle plastiche convenzionali, in quanto si afferma: “non siano disponibili standard tecnici ampiamente condivisi per certificare che uno specifico prodotto plastico sia biodegradabile in ambiente marino in un breve lasso di tempo e senza causare danni all’ambiente”.
I prodotti Compac, non rientrando tra quelli destinati al contatto con alimenti, oggetto di riduzione del consumo e/o restrizione all’immissione sul mercato, non sono soggetti all’applicazione della Direttiva SUP.
La nostra gamma di prodotti infatti: