Osserviamo che negli ultimi anni le comunicazioni sui temi ambientali da parte delle aziende sono aumentate, non sempre però in modo corretto. Spesso molti proclami risultano solo essere pubblicità di marketing ecologico di facciata (greenwashing).
Dichiarazioni ed attestazioni riportanti frasi quali “realizzato in modo sostenibile”, “prodotto naturale”, “bio”, “eco-friendly”, sono cresciute esponenzialmente negli ultimi anni. Sembra quasi che ormai tutti i prodotti siano “rispettosi dell’ambiente” e che non comportino nessun impatto negativo.
Questa proliferazione crea confusione sul mercato, e diventa complicato valutarne la credibilità.
In questo contesto un primo passo avanti determinante per comprendere ciò che è credibile, è stato ottenuto con l’adozione e la pubblicazione in italiano della specifica tecnica internazionale “Asserzioni etiche di responsabilità per lo sviluppo sostenibile – Indirizzi applicativi alla UNI ISO/TS 17033:2020”. Essa introduce principi e requisiti che un’azienda deve rispettare nel creare asserzioni etiche di responsabilità per lo sviluppo sostenibile affinché siano credibili, documentate, accurate e trasparenti.
È uno strumento importante per sviluppare e formulare asserzioni etiche, laddove l’asserzione stessa non sia già collegata ad uno schema di certificazione di terza parte accreditato.
Solo questi sistemi possono garantire affidabilità e trasparenza nel processo strutturato di presentare affermazioni oggettive verificate e rintracciabili per lo sviluppo sostenibile contro le scorrette pratiche di greenwashing.
Il termine greenwashing è il risultato della combinazione di due parole anglosassoni: green, verde inteso come simbolo dell’ecologia, e washing, lavare, che va considerato come l’attività di nascondere fatti negativi. Tramite questa definizione si vuole indicare la tendenza di molte aziende ad utilizzare forme di pubblicità ingannevole proclamando presunti comportamenti sostenibili dei propri processi produttivi o dei prodotti, senza però fare realmente nulla di concreto nei confronti della tutela ambientale. Le strategie e le pratiche che vengono spesso adottate sono molto semplici: uso di marchi con il suffisso “eco”, uso del verde come colore dominante, e di conseguenza messaggi di presentazione di prodotti “eco-friendly”.
Riconoscere e difendersi dai falsi messaggi del greenwashing è possibile. Esistono vari strumenti di marcatura ed etichettatura che sottolineano l’aderenza delle aziende ai regimi di tutela ambientale e risparmio energetico.
C’è, ad esempio, la certificazione ISO 14001 che specifica i requisiti di mantenimento e di miglioramento di un sistema di gestione ambientale. Comporta un atteggiamento pro-attivo nei confronti delle tematiche ambientali grazie alla realizzazione d’analisi che consentono di raggiungere un’approfondita conoscenza non solo degli impatti ambientali diretti dell’organizzazione ma anche di quelli associati alle fasi a monte e a valle della propria attività, in quanto parzialmente sotto la propria influenza. Aspetti come l’approvvigionamento di materie prime, la progettazione, produzione, trasporto, consegna, utilizzo, trattamento di fine vita e smaltimento finale del prodotto.
Inoltre, da tanti anni, sono nate varie etichette ambientali od eco-etichette finalizzate proprio ad orientare la scelta verso prodotti che puntano a minimizzare l’impatto ambientale, ad esempio, TÜV AUSTRIA OK COMPOST (certificazione di biodegradabilità e compostabilita). Per questo è importante leggere le informazioni riportate sui prodotti o relative per verificare che termini come “green”, “bio” od “eco–friendly” abbiano davvero riscontro.
Il «vero» green marketing è quello che nasce quando un’azienda decide di adottare nelle proprie attività economiche e sociali una visione di lungo periodo, che tenga conto del fatto che le risorse naturali non sono infinite, e che quindi è indispensabile un loro uso responsabile.
Questo avviene modificando non solo i processi produttivi, ma anche il prodotto relativamente a tutto il suo ciclo di vita, dalla fornitura delle materie prime fino allo smaltimento od eventuale riciclo, offrendo informazioni corrette e certificate sulla qualità ecologica dei prodotti stessi.
Compac da sempre svolge consapevolmente e responsabilmente le proprie attività nel pieno rispetto dell’ambiente. È per noi impensabile parlare di crescita e sviluppo senza pensare al tema della tutela ambientale, che rappresenta non solo una variabile da tenere in considerazione nella normale gestione aziendale, ma un valore importante nel nostro modo di fare impresa. Il nostro compito ed i nostri obiettivi sono certificati da terze parti accreditate a tutela dei nostri clienti.